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Quando si parla di sidecar non sempre si tiene conto che la struttura della moto può venire sollecitata in maniera del tutto anomala dalla spinta di un barchino, asimmetrico, pesante e che trasmette spinte laterali con una componente per la quale i telai delle moto sciolte non sono state progettate. Se a tutto ciò aggiungiamo la possibilità di raggiungere velocità ragguardevoli in virtù di motorizzazioni molto più efficienti di qualche decennio fa e le buche che sulle nostre strade non mancano mai, il risultato può creare condizioni di cedimento come questa che vi sto per descrivere.
La moto in questione è una MOTO GUZZI California 1100 ad iniezione che monta un barchino della Longhi con ruota automobilistica. Come si può vedere dalle foto la struttura della moto e l’ importanza della forcella dovrebbero mettere al riparo da rotture, deformazioni e dare una certa stabilità e sicurezza anche grazie al freno a disco flottante e pinza oro della Brembo ma proprio questo, unito al montaggio non proprio oculato dell’ ammortizzatore di sterzo, ha causato l’allentamento della sede del cuscinetto inferiore di sterzo, cioè tale cuscinetto non è più fissato nella sua sede per interferenza ma è libero di muoversi in senso longitudinale di oltre 1 mm. Nasce così la necessità di smontare il telaio e dissaldare la calotta danneggiata per poi costruirne e saldarne una nuova. E’ evidente che un lavoro di tale entità porta ad un costo elevato a causa delle molte ore di lavoro necessarie allo smontaggio e rimontaggio del telaio e alla conseguente verifica in dima dell’allineamento della nuova calotta. Per ovviare ad una tale spesa abbiamo studiato e valutato la possibilità di non saldare la nuova sede e di poterla montare in modo perfettamente allineato, strutturalmente rigido e sicuro.
Dopo molti calcoli e misurazioni abbiamo deciso di rimuovere la calotta danneggiata effettuando un taglio con sega a mano per non danneggiare tutto ciò che non si è voluto smontare(impianto elettrico,cavi gas-frizione, paramotore, ecc) ed in modo da poter seguire il piano di battuta del cuscinetto.
Pulita la superficie di taglio ci è stato possibile dimensionare, anche in seguito alla misurazione accurata dell’ interno del cannotto, il pezzo da ricostruire. Partendo da una barra d’ acciaio pieno del diametro di 80mm abbiamo tornito, seguendo un progetto quotato in modo preciso, la nuova sede che come potete osservare nella foto sotto, è molto più massiccia di quella originale. Inoltre la parte di diametro minore, lasciata dello spessore massimo consentito, ha una lunghezza tale che le permette di arrivare oltre la metà del cannotto di sterzo così da non potersi muovere nella maniera più assoluta.
Dovendo ottenere un lavoro a regola d’arte abbiamo ricavato anche una ripresa che permettesse al parapolvere di potersi alloggiare e compiere la sua duplice funzione di tenere ogni impurità e l’acqua al di fuori e mantenere il grasso all’ interno del cuscinetto.
Il momento che certamente ha sancito il successo del nostro lavoro è stato quello in cui si è proceduto al montaggio per interferenza del pezzo così creato e ciò si è effettuato con l’ uso di una barra filettata da 20mm di diametro ,distanziali e cuscinetti reggispinta. Ovviamente abbiamo scaldato, anche se non in maniera eccessiva, il cannotto di sterzo e freddato il più possibile il pezzo da noi realizzato in maniera tale da utilizzare le dilatazioni termiche a nostro favore. Il risultato è mostrato di seguito e si può notare come la nuova sede sia di dimensioni maggiori rispetto alla precedente in modo da non risentire dello stress trasmesso dalle spinte e dai colpi intensificati dal maggior peso del veicolo. A ciò si aggiunga il fatto che evitando di saldare la calotta non si sono alterate, a causa del calore, le caratteristiche meccaniche dell’ acciaio utilizzato, scelto appunto per le sue qualità.
Come si può vedere, dopo aver verniciato il tutto, non si nota nulla se non una sensazione (direi più che reale) di una struttura massiccia che sarà in grado di lavorare in maniera eccellente. Montiamo ora i cuscinetti nuovi ,di nuovo la forcella e la moto può tornare a terra con il suo avantreno ormai esente da problemi di questo tipo.
Avevamo accennato all’ inizio di questa trattazione alla presenza dell’ ammortizzatore di sterzo(necessario su ogni tipo di sidecar) che non era montato in maniera giusta e quindi abbiamo provveduto al suo spostamento sul lato sinistro della moto, al suo fissaggio sul paramotore e, fondamentale, alla piastra inferiore di sterzo piuttosto che al gambale (al quale era stato fissato in origine) che trasmettendo allo sterzo le sue escursioni può innescare dei “serpeggiamenti” nell’ andamento del mezzo.
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